SOSPENSIONE ATTIVITÀ' IN BASILICATA: LE PAROLE DEL PRESIDENTE NAZIONALE COSIMO SIBILIA

SOSPENSIONE ATTIVITÀ' IN BASILICATA: LE PAROLE DEL PRESIDENTE NAZIONALE COSIMO SIBILIA

Questa l'intervista rilasciata al quotidiano "Il Mattino" dal presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, in merito alla sospensione dell'attività dilettantistica in Basilicata, conseguente alla morte di un tifoso della Vultur Rionero, squadra di Eccellenza lucana.

 

«Perché mai dovremmo sospendere i campionati dilettanti per una cosa brutale avvenuta a decine di chilometri da uno stadio, in uno scontro tra bande di criminali che dietro una presunta rivalità calcistica nascondono solo violenza e mentalità delinquenziale? Per punire chi? I tifosi perbene, i calciatori, le società che non hanno colpe in questa situazione e che sono vittime di questi episodi? Per prevenire cosa?». Cosimo Sibilia, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, ha atteso qualche giorno prima di scatenare la sua reazione.

Presidente, la morte del tifoso è una cosa orribile.  

«Un lutto atroce, ma quello che ho sentito dopo mi ha ferito: voler responsabilizzare i due club, la Lega che organizza i campionati, per la rissa avvenuta neppure fuori allo stadio ma lontanissimo dallo stadio e in un giorno in cui non c’era neppure lo scontro diretto tra le due formazioni, mi sembra assurdo. Dopo la morte del tifoso dell’Inter, lo scorso anno, nessuno ha osato chiedere al Napoli e all’Inter di ritirarsi dal campionato, nessuno ha chiesto alla Lega di A di fermare i campionati. Perché c’è stato chi lo ha preteso tra i dilettanti?»

Il motivo qual è, secondo lei?

«Superficialità, approssimazione. Si ritiene che non ci siano le condizioni di ordine pubblico perché il campionato di Eccellenza della Basilicata non  possa svolgersi. Ebbene, il prefetto ha il potere di sospendere i tornei. Noi, di sicuro, siamo sicuri che fermare i campionati non avrebbe senso: dobbiamo tutelare i giovani che giocano a calcio, la passione delle persone perbene che vanno sugli spalti. E poi se bande di criminali, con la scusa del calcio, si prendono a botte, noi come Lega che colpa abbiamo?»

Lei non è preoccupato di questi episodi?

«Noi teniamo sempre altissima la guardia, non c’è domenica che non siamo attenti  per segnalare ogni episodio di violenza. Sa nel 2019 quante gare abbiamo organizzato? 553.254. Un numero impressionante. Da settembre ad oggi la LND ha ricevuto 57 moduli di segnalazione da parte dell’Osservatorio. Ripeto: 57».

Perché questa sua presa di posizione?

«Perché il calcio non c’entra nulla in questo scontro tra pseudo tifosi di Vultur Rionero e Melfi. Sono delinquenti e le indagini accerteranno moventi e dinamiche che hanno portato alla morte di una persona. Darsi appuntamento nel giorno in cui le rispettive squadre del cuore non giocano neppure tra di loro non può essere mischiato con il calcio. Quella è spazzatura che nessuno vuole sugli spalti. Ma la Lega Dilettanti per proteggere i tifosi per bene non può chiudere gli stadi, non deve sospendere i campionati: non possiamo darla vinta a questo becerume».  


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