IL FRIULI VENEZIA GIULIA OSPITE DI MICHEAL TIBOLLO: GRAZIE MINISTRO.

IL FRIULI VENEZIA GIULIA OSPITE DI MICHEAL TIBOLLO: GRAZIE MINISTRO.

Buon sangue non mente. E il suo è di chiara origine italiana, tanto che lo scorso 2 giugno ha voluto che le cascate del Niagara fossero colorate, in uno straordinario gioco di colori, con il verde, il bianco e il rosso per rendere onore alla festa della Repubblica Italiana e alla sua bandiera tricolore. Michael Tibollo, Ministro della Salute dell’Ontario ma già Ministro dello Sport, origini pugliesi sebbene nato in Canada, ha voluto ospitare staff e calciatori del Friuli Venezia Giulia nell’italianissimo ristorante “Vinnie Zucchini’s” facendo, nel migliore dei modi, gli onori di casa.

 

Ministro, il richiamo dell’Italia è sempre forte. Quanto lo sente?

«Molto. Io nel 2010 ho ideato, per tutto l’Ontario, che il mese di giugno fosse quello dedicato all’Italia; dal 2017, poi, siamo riusciti a estendere questa ricorrenza a tutto il Canada. Per me è sempre stato importante il fatto di mantenere vivo non solo il fatto qui si continuasse a parlare in italiano, ma anche fosse mantenuta la cultura del bel paese. E’ importante portare avanti questo anche attraverso i nostri figli, insegnando loro la lingua ma anche le tradizioni italiane in un vero e proprio senso di orgoglio».

 

Qui in Canada abbiamo trovato delle strutture di prim’ordine: quanto è in crescita il movimento calcistico?


«Abbastanza, specialmente in Ontario. Crediamo molto in questa disciplina non solo per quel che concerne il risultato sportivo, ma anche per il lato sociale che lo sport può dare. Nel 2026 il Canada avrà l’onore di organizzare, insieme a Usa e Messico, la fase finale dei campionati mondiali e questo sarà un ulteriore trampolino di lancio per far crescere il calcio. Un po’ come sta succedendo con il basket: la vittoria dei Toronto Raptors ha regalato un’impennata a questo sport; i ragazzi, ora, vogliono tutti intraprendere questa disciplina e lo stesso sarà quando, con i mondiali, assisteranno ad alcune partite di calcio di altissimo livello». 

  

Toronto e Montreal dovrebbero essere le città canadesi designate per ospitare alcune gare: il sogno è vedere l’Italia impegnata qui nella vostra città?

«Sarebbe un sogno. Dopo la rinuncia della provincia di British Columbia ad ospitare i mondiali, stiamo lavorando molto per essere noi i candidati a ospitarli superando la concorrenza del Quebec. Nella sola Toronto siamo oltre 400000 canadesi di origine italiana, 900000 in tutta la provincia dell’Ontario, per cui è evidente che se l’Italia dovesse arrivare qui godrebbe di un tifo speciale. Per quanto mi riguarda, sebbene io non mi occupi più di sport, farò il possibile affinché Toronto possa essere una delle città che ospiterà i mondiali».

 

La vittoria dei Toronto Raptors ha dimostrato ancora una volta che, nello sport, Davide può battere Golia: il piccolo Canada che supera la grande America…

«E’ vero, però forse non tutti sanno che il basket è stato fondato da un canadese, poi gli americani l’hanno adottato come loro sport. Vincere contro una corazzata come i Golden State Warriors è stata, per la nostra città, un’impresa unica. La città, nelle settimane successive, ha visto un incremento unico di turismo, con tutti i benefici che ne conseguono per le attività commerciali presenti. Basti pensare che, soprattutto nella serie play-off, era diventato un rito guardare le partite al pub anziché a casa e quindi potete ben capire come gli introiti siano cresciuti a 360 gradi. I Toronto Raptors, dove peraltro hanno giocato gli italiani Bargnani e Belinelli, hanno dato vita nuova linfa alla città, nonostante lo sport più seguito qui sia l’hockey con il titolo nazionale che manca dal 1967. E’ stata una cosa straordinaria, ha fatto conoscere Toronto in tutto il mondo, ci ha resi orgogliosi».


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