E’ stata presentata
ufficialmente , con la conferenza stampa tenutasi questa mattina presso la sala
consiliare “Ca Anselmi” di Fontanafredda, la finale di coppa Italia di
Eccellenza, trofeo “Diego Meroi”, che si disputerà sabato 22 dicembre alle ore
15 presso lo stadio “Omero Tognon”, di fronte il San Luigi e il Brian
Precenicco. Conferenza stampa aperta dal presidente del Comitato Regionale,
Ermes Canciani, il quale ha voluto ringraziare il Comune di Fontanafredda e
l’A.S.D. Fontanafredda per la disponibilità data e il lavoro sin qui svolto.
«Ringrazio tutte le componenti – ha esordito il massimo dirigente calcistico
regionale – che ci hanno permesso di disputare questa finale a Fontanafredda.
Una gara, l’atto conclusivo del trofeo dedicato a uno dei miei grandi
predecessori, che ogni anno assume una valenza maggiore. Siamo certi che,
anche in questa occasione, tutti sapranno farsi trovare all’altezza, dagli
organizzatori alle tre squadre che scenderanno in campo. Vinca il migliore e
buono spettacolo a tutti». Parola che è poi passata al “padrone di casa”,
ovvero l’assessore allo sport del comune di Fontanafredda Antonio Landa.
«Vorrei ringraziare – le sue parole – il Comitato Regionale che ha scelto la nostra
città per organizzare questa manifestazione. Il mio grazie va, inoltre, alla
società Fontanafredda che, attraverso i suoi volontari, sta cercando di mettere
in mostra una vetrina importante. Crediamo la città saprà farsi trovare pronta
per cui non mi resta che augurare a tutti di vivere un pomeriggio in cui
trionfi lo sport». Sono stati poi i
due presidenti delle società contendenti ad aprire il tavolo delle discussioni
dal punto di vista sportivo. «Credo non sia un caso né una cosa fortuita –
analizza Ezio Peruzzo storico presidente del San Luigi – se a distanza di
neanche un anno ci troviamo a giocare la nostra seconda finale di coppa Italia.
Ci tengo in modo particolare, è il frutto di un lavoro programmato negli anni
che ora sta dando i suoi risultati. Il campionato? Spero – ha concluso - per 15
giorni di non doverci pensare: questa settimana in preparazione alla coppa, la
prossima per festeggiarne la vittoria». Da poco presidente, ma già onorato di
potersi fregiare della massima carica dirigenziale in quella che sarà la prima,
storica, finale del suo Brian approdato solo la scorsa stagione in Eccellenza:
Zeno Roma analizza così il momento. «Una sensazione ovviamente bellissima –
racconta emozionato – sebbene da vice presidente ho avuto la fortuna di vincere
già tre campionati. Trionfare fa sempre piacere, certamente però non siamo sazi
per cui proveremo a mettere in bacheca questo trofeo che sarebbe il più
prestigioso della nostra storia. Credo che, come ogni finale che si rispetti,
non ci sia un favorito e quindi i valori espressi fin qui in campionato
verranno annullati al fischio di inizio». Amici nella vita e
accomunati dal passato con la maglia della Triestina (tanto che Birtig ha
voluto presenziare con la sciarpa alabardata al collo nel giorno del centenaria
dell’Unione Sportiva Triestina) i tecnici delle due squadre con il primo
intervento che è spettato al campione uscente Luigino Sandrin. «Sarà difficile
ripetersi, lo sappiamo, ma giocare tre finali nello stesso anno credo sia
qualcosa di irripetibile. Non abbiamo ancora fatto nulla, per cui sabato
speriamo di mettere la ciliegina sulla torta di un’annata che davvero è stata
incredibile sotto ogni punto di vista. La squadra sta bene, ma inizieremo a
prepararla da stasera; conteranno le motivazioni che saranno altissime per
entrambe le squadre. Affrontiamo una squadra di grande caratura per cui dovremo
restare concentrati dal fischio iniziale a quello finale per riportare la coppa
a Trieste». Prima finale da allenatore, invece, per Gianluca Birtig uno che,
proprio nella vicina Tamai, ha fatto le sue fortune nelle vesti di allenatore.
«La sto vivendo, come da mio carattere, in maniera serena. I ragazzi sono
carichi, non sono frasi di circostanza, consci di potercela giocare alla pari
con il San Luigi. Venire verso Tamai, è innegabile, mi dà sempre grande
piacere; lì ho vissuto annate particolari e speciali e questa finale devo
ammettere essere un po’ anche loro visto che, credendo in me, mi hanno permesso
di intraprendere la carriera di allenatore. Il mio auspicio è che da Tamai
arrivi qualcuno per tifare il Brian». |